ÉKSTASI

FRANCESCO POP
SIBILLA
NIGRA SUM SED FORMOSA QUEM QUERITIS HILDEGARD SAN
ZANOBI
LANDINI DANTE

ÉKSTASI
Music & Poetry through the Millennia
progetto a cura di Carla Zanin


ENSEMBLE SAN FELICE
musiche e direzione Federico Bardazzi


con Cristina Borgogni e Paolo Lorimer

trascrizioni Federico Bardazzi, Debora Tempestini, Dimitri Betti, Angela Tempestini


Voci

Solisti


Sofia Borraccino, Floriano D'Auria, Chiara Galioto, Michela Lombardi, Elisa Malatesti, Eonice Solari, Yuliya Shyshko


Ensemble vocale
soprani Annalisa Borri, Elisabetta Braschi, Letizia Dei, Giulia Gianni, Debora Tempestini alti Barbara Caldini, Anne Duvernoy
tenori Simone Forni, Francesco Tribioli
bassi Filippo Becattini, Simone Borri, Graziano Corsini, Lorenzo Brunetti


assistente musicale Marta Salvatori


Strumenti
Federico Bardazzi viella, percussioni
Dimitri Betti organo portativo
Marco Di Manno flautiErik Larsen chitarra
Elisa Malatesti arpa gotica, campane tibetane, gong, shruti box
Emanuele Menga basso
Debora Tempestini tastiere
Fabio Tricomi oud, flauto e tamburo, viella, zarb, daf, tamburello
Martina Weber viella, viola da gamba, percussioni


con la partecipazione di
Juvenes Cantores della Basilica Cattedrale di Sarzana
maestro del coro Alessandra Montali


Programma

1. Omero il poeta ispirato
Voce narrante: Οδύσσεια: Άνδρα μοι ἔννεπε, μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα Odissea Proemio I 1-9πολλὰ Narrami O Musa l’uomo dall’agile mente

1.1 ἀμφὶ δέ σ' ἔστησαν κοῦραι ἁλίοιο γέροντος Odissea XXIV 57-65 Le figlie del Vecchio del mare Contrafactum di Tρἀγωδίa antico canto tradizionale greco

1.2 Then Athena spread a lot of beauty Odissea XXIV 57-65 Contrafactum di Along the watchtower di Bob Dylan1.3 Daniele Garella Intorno a te prima esecuzione in Italia


2. Salomone il poeta dell’amore mistico
Voce narrante: Cantico dei Cantici da definire

2.1 Canto tradizionale ebraico su testo del Cantico dei cantici da definire

2.2 Canto tradizionale islamico su testo del Cantico dei cantici da definire

2.3 Canto gregoriano su testo del Cantico dei cantici da definire


3. Dante il poeta Divino
Voce narrante: Paradiso XXXIV Vergine Madre, figlia del tuo Figlio

3.1 Amor che nella mente mi ragiona - In exitu Isräel de Aegypto Contrafactum di Mariam Matrem Virginem (Libre Vermell de Montserrat)Purgatorio II, 106-119 Casella, Coro

3.2 Antiphona Alleluia alto re di Gloria (Laudario Fiorentino) cum Psalmus 30 In te Domine, speravi Purgatorio XXX, 82-84 Coro degli Angeli

3.3 Ave Maria Paradiso XXIII, 97-111 Angelo


4. Neil Young il poeta visionario
Voce narrante: Words Someone and someone

4.1 Tan Dun Yearning of the swords

4.2 Neil Young Out of my love

4.3 You are like a rising sun Contrafactum di Like a Hurricane di Neil Young


5. Bob Dylan il poeta universale
Voce narrante: My back pages Crimson flames tied through my ears

5.1 Pink Floyd The Great Gig in the Sky

5.2 Bob Dylan Forever young

5.3 Bob Dylan I shall be released


Ekstasi

L’Estasi è quell’evento che interviene quando l’essere umano si mette al servizio divino e si permette di divenirne suo strumento: ecco che avviene la magia della creazione, quello stato di beatitudine tramite il quale l’umano si fa mediatore del flusso divino. È il matrimonio mistico, l’unione sacra e perfino erotica tra umano e divino, dove la passione estatica esprime la componente creativa del darsi, dell’offrirsi al sacro, grazie alla più potente energia creativa della vita, l’Eros.Sin dalla notte dei tempi l’uomo riverbera gli echi della voce di Dio entrando in uno stato di estasi che prevede la rinuncia del sé.Attraverso il sacrum facere, il mistico, il poeta, il cantore nella sua forza evocativa coglie i doni divini per offrirli a sua volta come testimonianza di Amore sublime.

Così Omero si faceva “cantare” dalla musa, mentre Salomone, nel Cantico dei cantici, diviene rivelatore di ipostasi divine e Dante ci insegna come farsi voce del divino e permettere a Dio di “narrarsi” tramite lui medesimo. Allo stesso modo, Neil Young e il moderno vate Bob Dylan, grazie a un analogo processo creativo hanno saputo infondere le loro composizioni di pathos e conquistare il grande pubblico riconsegnando la musica popolare alla sua originale ispirazione. Infatti, nell’essere umano, il fervore mistico si esprime attraverso l’incontro sublime tra musica e poesia.Vogliamo dunque celebrare l’arte sublime del canto poetico in un excursus circolare attraverso il tempo non lineare, tratteggiato da figure archetipiche e emblematiche della civiltà occidentale, per riprodurre e ri-generare l’estasi che ci connette al sacro.

Ogni brano è stato scelto partendo dal testo poetico oppure dalla melodia ispirata oppure da entrambi, e in taluni casi è stata utilizzata la prassi medievale del contrafactum (costume poetico di adattare ad una melodia sacra preesistente un nuovo testo profano: in questo caso abbiamo anche fatto l’operazione opposta, adattando un testo sacro ad una melodia profana). Ogni componimento diviene dunque un excursus spirituale, un rituale sacro e un percorso estetico, per celebrare la bellezza che altro non è che la forma sotto cui si mostra l’Amore.


Carla Zanin


Il programma si articola in cinque quadri, ognuno dedicato a un poeta/cantore, emblema di una particolare modalità espressiva poetica. Omero, archetipo del cantore ispirato; Salomone, celebrante dell’estasi amorosa che esalta l’amore mistico tra Dio e l’Umanità nell’ebraismo, cristianesimo e islam; Dante simbolo eccelso della cultura medievale, che definisce la Chiesa Romana “Sposa del Crocifisso”; Neil Young e Bob Dylan moderni “menestrelli” capaci di parlare alla sensibilità delle generazioni contemporanee. Completa l’affresco il brano in prima esecuzione italiana del compositore fiorentino Daniele Garella sul testo “A Gongila” su un frammento saffico.

Particolare valore viene dato alla relazione che da sempre esiste tra la musica colta e quella tradizionale, che con le sue stratificazioni è depositaria dei più antichi e inestinguibili riflessi del nostro passato. Per questo nella sezione dedicata a Salomone saranno inseriti canti tradizionali ebraici e islamici accanto al Canto gregoriano.Anche la modalità riveste un ruolo particolarmente significativo dal modo frigio di origine ellenistica dell’omerico Amfì al dorico primo modo di Garella, passando per il tetratonismo della melodia di Dylan utilizzata per il contrafactum di Athene clothed him beauty. un ruolo importante Il programma accosta diversi idiomi antichi e moderni: greco antico, latino, volgare, italiano, inglese. Ogni quadro viene introdotto da un testo poetico recitato, a sottolineare la potenza musicale della parola.


Federico Bardazzi


 

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FRANCESCO POP
DANTE INCONTRA FRANCESCO
ideazione Carla Zanin


ENSEMBLE SAN FELICE
musiche e direzione
Federico Bardazzi


testi di e con Cristina Borgogni
e con Paolo Lorimer


luci
ideazione Carla Zanin
realizzazione Ines Cattabriga


sound engineer Nicola Cavina


arrangiamenti Federico Bardazzi
trascrizioni Federico Bardazzi, Dimitri Betti, Debora Tempestini


ENSEMBLE SAN FELICE
Etruria Barocca
direttore Federico Bardazzi


soprani Letizia Dei, Chiara Galioto, Michela Lombardi, Yuliya Shyshko, Debora Tempestini
alti Sabrina Ciavattini, Floriano D’Auria, Elisa Malatesti
tenori Simone Forni, Valdrin Gashi
bassi Graziano Corsini, Lorenzo Tosi


Federico Bardazzi viella, campanelli
Dimitri Betti organo portativo
Marco Di Manno flauti
Elisa Malatesti arpa gotica, campane tibetane, gong, shruti box
Cesare Pierozzi bombarda
Donato Sansone gaita, cialamelli


Juvenes Cantores della Basilica Cattedrale di Sarzana
maestro del coro Alessandra Montali


Tecnici Audio Edoardo Angelini, Massimo Iuliani
Videomaker Claudio Barone, Giacomo Callari, Nicola Cavina, Anna Galeno,
Simone Gentilini, Ettore Mariotti


0. Dante
0.1 Lauda Amor dolze senza pare strumentale


1. Episodio “Ripara la mia casa”
1.1 O alto e glorioso Dio
Michela, Letizia


2. Episodio “La regola”
2.1 Lauda Sia laudato San Francesco
Susanna


3. Episodio “Laudi”
3.1 Lauda Radiante lumera
Elisa


4. Episodio “Perfetta letizia”
4.1 E ti vengo a cercare Franco Battiato
Elisa
4.2 Lauda Tutor dicendo
Letizia


5. Episodio “Sorella allodola”
5.1 Responsorium Franciscus ut in publicum / Laudes omni hora
Elisa


6. Episodio “Soldano di Babilonia”
6.1 Lauda Laudar voll’io per amore lo primo frate minore
Letizia, Elisa (Michela improvvisazioni)
6.2 Lord make me an instrument of your peace melodia Britannica medievale
Michela, Letizia


7. Episodio “Stigmate”
7.1 Lectio Binatim Dov’è amore
7.2 Stigmate da The Great Gig in the Sky Pink Floyd
Michela


8. Episodio “Frate Leone Donna Jacopa”
8.1 Thou art entire sweetness melodia di Lady d'Arbanville di Cat Stevens
Michela, Letizia
8.2 Lauda Dami conforto
Elisa


9. Episodio “Testamento” 9.1 L’ombra della luce Franco Battiato
Michela
9.2 Prajnaparamita Hridaya Sutra del cuore della perfezione e della saggezza


10. Episodio “Cantico”
10.1 Medley Hymn to Brother Sun Medley musica di Nella Fantasia / On earth as it is in heaven di Ennio Morricone
Susanna


Ensemble San Felice & Opera Network


Ensemble San Felice è un gruppo strumentale e vocale con base a Firenze, da oltre 25 anni lavora nella ricerca filologica e performance della musica antica, in particolare del periodo medievale e barocco.


Federico Bardazzi è il fondatore: direttore di orchestra e direttore di coro, suona il violoncello barocco, la viola da gamba, la viella.


Carla Zanin è la fondatrice e presidente di Opera Network Firenze, un'associazione culturale che lavora a progetti di formazione nel campo delle arti performative per sviluppare l’inserimento lavorativo di giovani artisti e tecnici. Crea progetti artistici speciali che coinvolgono musica, belle arti e teatro e si aprono anche al mondo del sociale.


Il Progetto


Dante incontra Francesco
Dante incontra Francesco tra i beati del Paradiso, mostrandolo seduto nella rosa celeste illustrata nei Canti XXXI-XXXII: è san Bernardo a spiegare che Francesco, assieme san Benedetto e sant'Agostino, siede subito al di sotto di san Giovanni Battista, che a sua volta è su un seggio di fronte a quello di Maria (XXXII, 28-36). Il santo è anche protagonista del Canto XI, attraverso il panegirico pronunciato dal domenicano san Tommaso d'Aquino cui segue il biasimo del proprio Ordine (struttura speculare nel Canto XII, con san Bonaventura da Bagnoregio che pronuncia il panegirico di san Domenico e biasima i difetti dell'Ordine francescano). Nel Canto XI san Tommaso presenta lui e san Domenico come i due principi disposti dalla Provvidenza per guidare la Chiesa e definisce Francesco tutto serafico in ardore, per poi raccontare la vita del santo di Assisi.
In Inf., XXVII, 112 ss., Guido da Montefeltro racconta a Dante che dopo la sua morte la sua anima venne contesa da san Francesco e un diavolo, che alla fine prevalse a causa del peccato commesso dal dannato, incluso tra i consiglieri fraudolenti dell'VIII Bolgia dell'VIII Cerchio (questi contrasti per il destino dell'anima erano spesso oggetto di aneddoti e materia di novelle popolari, oltre ad essere rappresentati nell'iconografia religiosa delle chiese; cfr. anche Purg., V, 103 ss., in cui l'anima di Bonconte, figlio di Guido da Montefeltro, è ugualmente contesa tra un angelo e un demone).


Il Progetto
La Musica della Commedia dantesca, un percorso verso Francesco


Nel 2015 Federico Bardazzi ha ricercato e trascritto la musica per il grande progetto sulla musica nella Divina Commedia di Dante Alighieri eseguita in tutta Europa e nel Duomo di Firenze per il 750 ° Anniversario della nascita di Dante - Festival O Flos colende.


Da quell’esperienza ho concepito e sviluppato questo nuovo progetto di musica e teatro dedicato a Francesco d'Assisi.


Una delle principali linee musicali del progetto di Dante è stata la prassi medievale del Contrafactum: utilizzare diversi testi (sacro e profano) per la stessa melodia.


Così mi sono resa conto che questo concetto poteva essere esteso alla musica di oggi.


Inoltre ho suggerito a Federico Bardazzi di trovare la possibilità di estendere il dialogo tra repertori antichi e moderni, introducendo in questo nuovo progetto brani musicali pop e etnici. Ciò che amiamo di più nelle opere di Dante è che molte lingue sono coesistono: italiano volgare, latino, greco antico, provenzale e anche per questo motivo la sua opera è universale. Così, in questo nuovo progetto abbiamo pensato di includere canzoni in lingua inglese, come idioma elettivo della musica contemporanea, in grado di portare il messaggio di Francesco a tutti. Per questo l’inglese si aggiungerà all’italiano, al volgare, al latino e al sanscrito.


Dato che il progetto ha un taglio colto, si è ritenuto necessario inserire brani che potrebbero essere più comunicativi per rendere universale il messaggio di Francesco attraverso la musica. La scelta di affidare i testi di Francesco a brani etnici e melodie pop mira ad avvicinare ancora di più il mio messaggio e anche ad affidare la lingua al mondo di oggi, l'inglese è la miglior interpretazione e divulgazione a livello internazionale.


Il testo di Cristina Borgogni Nel formare un testo in prosa su Francesco, Cristina Borgogni ha pensato che era giusto scrivere solo le parole che lui ha detto e scritto e quindi ha dato un corpo emotivo e cronologico alle sue parole, intervenendo solo su dei raccordi teatrali per formare un corpo poetico che raccontasse Francesco, dalla passione della gioventù, fino alla profondità del suo testamento e finendo con il Cantico che è il suo inno alla creazione e a Dio, inno pieno di amore e gioia, come era lui.


Nello scrivere un testo su Francesco, ha pensato che fosse giusto fare riferimento solo alle sue parole come si leggono nelle Laudi, la Regola, il Testamento e i fioretti; ha creato un corpo emotivo e cronologico delle sue parole, intervenendo solo, con dei raccordi teatrali per formare un corpo poetico che ci raccontasse Francesco dalla passionalità della giovinezza fino alla profondità del suo testamento e del Cantico che è il suo inno alla creazione e a Dio. Il testo comincia con la voce di Dante che in maniera luminosa ci parla nell'undicesimo canto del Paradiso, di Francesco e della Luce che ha portato nel mondo e di Maria nel trentatreesimo canto, tanto amata dal Santo. Saranno proprio i versi della Commedia riferiti al “Giullare di Dio” a essere suddivisi e declamati all'inizio di ogni Episodio.


Conclusioni In questo modo il programma si snoda fra parola declamata e parola cantata in un percorso circolare di tutti i registri: le laudi e le danze medievali anche di ispirazione etnica si alterneranno a brani del pop internazionale e alla interiorità delle composizioni di Ennio Morricone, in una naturale alternanza tra i diversi generi musicali e in un dialogo tra medioevo e contemporaneità, con l’obiettivo di raggiungere intimamente ogni cuore e ogni coscienza.


Carla Zanin


Testi


O alto e glorioso Dio
O alto e glorioso Dio, illumina el core mio.
Dame fede diricta, speranza certa, carità perfecta, humiltà profonda,
senno e cognoscemento che io servi li toi comandamenti. Amen.


Sia laudato San Francesco
Sia laudato San Francesco,
que’ che aparve crucifixo
come redemptore.


A Cristo configurato,
de le piache fue segnato
imperciò che avea portato
scripto on core lo suo amore.


A la Verna, monte sancto,
stava 'l sancto con gra’ pianto,
lo qual pianto tornò in canto
il seraphyno consolatore.


Quando fu da Dio mandato
San Francesco lo beato,
il mondo ki era intenebrato
recevette gran splendore.


Radiante lumera
Radiante lumera,
fort’ed amando fresco,
sempre sancto Francesco
fosti di gran manera


Manera angelicata
Fu tanta nello tuo contemplamento,
che’n airi era levata
la tua persona da lo 'ntendimento.
Degnasti exaltamento
perçò c’umiliança
portasti in abundança
e 'n caritate vera.


Tutor dicendo, di lui non tacendo
Tutor dicendo di lui non tacendo
Laudandol cum cantare
Iesù, Iesù, Iesù, dolce ad amare.


Sempre l’atendo col mio cor gaudendo;
fami ralegrare,
Iesù, Iesù, Iesù, dolce ad amare.


Amor dilecto, del mio cor se’ vita;
or dàmit’a trovare,
Iesù, Iesù, Iesù, dolce ad amare.


Tu se’ il mio aire, io son tua creatura
Non m’abandonare,
Iesù, Iesù, Iesù, dolce ad amare.


E ti vengo a cercare
Anche solo per vederti o parlare
Perché ho bisogno della tua presenza
Per capire meglio la mia essenza
Questo sentimento popolare
Nasce da meccaniche divine
Un rapimento mistico e sensuale
Mi imprigiona a te
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
Fare come un eremita
Che rinuncia a sé
E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici
Questo secolo oramai alla fine
Saturo di parassiti senza dignità
Mi spinge solo ad essere migliore
Con più volontà
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
Cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
Essere un'immagine divina
Di questa realtà
E ti vengo a cercare
Perché sto bene con te
Perché ho bisogno della tua presenza


Dami conforto Dami conforto, Dio et alegrança,
et carità perfecta et amorança!


O grande bene, dilecto di amanti,
solaço, gaudio et dolceça dei sancti,
ke fai li cenni talie li sembianti,
di tutto 'l mondo fai far rifiutiança.


O grande bene di quello di paradiso,
ralumina 'l mio cor del tuo bel viso,
ke me ne stia la mente e 'l cor aceso:
dami saglita d’ogni altra delectança.


Laudes omni hora
1. Benedicite omnia opera Domini Domino.
2. Laudemus per omnia saecula et superexaltemus eum in saecula.


3. Et laudem dicite Deo nostro vos omnes servi ejus laudate eum.
4. Et laudemus per omnia saecula et superexaltemus eum in saecula.


5. Et laudent Deum gloriosum et caeli et terra laudent eum.
6. Et laudemus et superexaltemus eum in saecula.


7. Et omnis creatura quae in caelo est et super terram et mare.
8. Et laudemus et superexaltemus eum in saecula.


Laudar vollio per amore
Laudar vollio per amore
Lo primo frate minore!
San Francisco, amor dilecto,
Cristo t’à nel tuo cospecto,
perhò ke fosti ben perfecto
e suo diricto servidore.


Si fosti pieno de caritade
Ke insignavi a l’animali
Come dovessero laudare
Lo suo dolçe creatore.


Tanto fosti amico a Deo
ke le bestio t’ubidieno:
lucielli in mano a te venieno
a udire lo tuo sermone.


En Saracinia tu passasti,
senza timore ci predicasti:
lo martirio desiderasti
ferventemente, per ardore.


Facesti la corte ralegrare,
dolcissimi versi cantare,
davante l’alta maiestade
reddendo laude cun amore.


Let me bring your light
Lord, make me an instrument of your peace.
Where there is darkness, let me bring your light.
Where there is sadness, let me bring joy
it is in giving that one receives.


Prima Voce
1. Where there is hatred, let me bring love.
Where there is darkness, let me bring your light.
Where there is offense, let me bring pardon.
It is in giving that one receives.
2. Where there is discord, let me bring union.
Where there is darkness, let me bring your light.
Where there is error, let me bring truth.
It is in giving that one receives.


3. Where there is doubt, let me bring faith.
Where there is darkness, let me bring your light.
Where there is despair, let me bring hope.
It is in giving that one receives.j


Seconda Voce 1. O Master, let me not seek as much
to be consoled as to console,
to be understood as to understand.


2. It is in giving that one receives,
it is in self-forgetting that one finds,
it is in pardoning that one is pardoned.


3. O Master, let me not seek as much
to be loved as to love.
It is in giving that one receives.


Lectio binatim
1. Dove è amore e sapienza,
ivi non è timore né ignoranza.
2. Dove è pazienza e umiltà,
ivi non è ira né turbamento.


3. Dove è povertà con letizia,
ivi non è cupidigia né avarizia.
4. Dove è quiete e meditazione,
ivi non è affanno né dissipazione.


5. Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa,
ivi il nemico non può trovare via d’entrata.
6. Dove è misericordia e discrezione,
ivi non è superfluità né durezza.


Thou art entire sweetness
Thou art strong, Thou art great,
the only who works wonders,
Thou art the Most High,
Thou art our entire sweetness, Thou art the Holy Lord.
Thou art Three and One Lord
Lord God living and true
Thou art joy and gladness,
Thou art our entire sweetness, Great admirable Lord.


Thou art God of gods,
Thou art good, all good,
the Highest Good, Love,
Thou art our entire sweetness, Thou art the Holy Lord.
Thou art our Hope,
Thou art eternal life,
Thou art our faith,
Thou art our entire sweetness, Great admirable Lord.


La, la, la, la, la, la…
Thou art our Hope…


Thou art justice, all ours,
God Omnipotent,
O merciful Savior,
Thou art our entire sweetness, Great admirable Lord.


Responsorium Franciscus ut in publicum
R. Franciscus ut in publicum cessare negociari
in agrum mox domini cum secedit meditari
Inventum evangelicum thesaurum vult merchari.


V. Deum quid agat unicum consultans audit caelicum
Irensigne sibi dari.


R. Inventum…


L'ombra della luce
Difendimi dalle forze contrarie
La notte nel sonno quando non sono cosciente
Quando il mio percorso si fa incerto
E non abbandonarmi mai
Non mi abbandonare mai
Riportami nelle zone più alte
In uno dei tuoi regni di quiete
È tempo di lasciare questa vita terrena.
E non abbandonarmi mai
Non mi abbandonare mai
Perché le gioie del più profondo affetto
O dei più lievi aneliti del cuore
Sono solo l'ombra della luce
Ricordami come sono infelice
Lontano dalle tue leggi
Come non sprecare il tempo che mi rimane
E non abbandonarmi mai
Non mi abbandonare mai
Perché la pace che ho sentito in certi monasteri
O la vibrante intesa di tutti i sensi in festa
Sono solo l'ombra della luce.


Sutra del cuore Prajnaparamita Hridaya
Arya-avalokitesvaro bodhisattvo gambhiram prajnaparamitacaryam caramano
vyavalokayati sma: panca-skandhas tams ca svabhavasunyan pasyati sma


iha sariputra rupam sunyata sunyataiva rupam, rupan na prithak sunyata
sunyataya na prithag rupam, yad rupam sa sunyata ya sunyata tad rupam;
evam eva vedana-samjna-samskara-vijnanam.


iha sariputra sarva-dharmah sunyata-laksala, anutpanna aniruddha, amala
avimala, anuna aparipurnah.
tasmac Sariputra sunyatayam na rupam na vedana na samjna na samskarah
na vijnanam. na caksuh-srotra-ghrana-jihva-kaya-manamsi. na
rupa-sabda-gandha-rasa-sprastavya-dharmah. na caksur-dhatur yavan na
manovijnana-dhatuh. na-avidya na-avidya-ksayo yavan na jaramaranam na
jara-marana-ksayo. na duhkha-samudaya-nirodha-marga. na jnanam, na
praptir na-apraptih.
tasmac Sariputra apraptitvad bodhisattvasya prajnaparamitam asritya
vibaraty acittavaranah. cittavarana-nastitvad atrasto
viparyasa-ati-kranto nistha-nirvana-praptah.


tryadhva-vyavasthitah sarva-buddhah prajnaparamitam asritya-anut-taram
samyaksambodhim abhisambuddhah.


tasmaj jnatavyam: prajnaparamita maha-mantro mahavidya-mantro
'nuttara-mantro samasama-mantrah, sarva-duhkha-prasamanah, satyam
amithyatvat. prajnaparamitayam ukto mantrah. tadyatha:
gate gate paragate parasamgate bodhi svaha!


Sutra del Cuore della Perfezione della Saggezza
Immerso nella saggezza suprema davanti a monaci e Bodhisattva riuniti, Kannon (Avalokitesvara) Bodhisattva della compassione, risponde all'allievo Shariputra insegnando la dottrina del vuoto.


Oh Shariputra, la forma non è che vuoto, il vuoto non è che forma;
ciò che è forma è vuoto, ciò che è vuoto è forma;
lo stesso è per sensazione, percezione, discriminazione e coscienza.
Tutte le cose sono vuote apparizioni, Shariputra.
Non sono nate, non sono distrutte, non sono macchiate, non sono pure;
non aumentano e non decrescono.
Perciò nella vacuità non c'è forma né sensazione, né percezione, né discriminazione, né coscienza;
Non ci sono occhi né orecchi, naso, lingua, corpo, mente;
Non ci sono forma né suono, odore, gusto, tatto, oggetti;
né c'è un regno del vedere,
e così via fino ad arrivare a nessun regno della coscienza;
non vi è conoscenza, né ignoranza,
né fine della conoscenza, né fine dell'ignoranza,
e così via fino ad arrivare a né vecchiaia né morte;
né estinzione di vecchiaia e morte;
non c'è sofferenza, karma, estinzione, via;
non c'è saggezza né realizzazione.
Dal momento che non si ha nulla da conseguire, si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati alla prajna paramita,
la mente non conosce ostacoli;
dal momento che la mente non conosce ostacoli
non si conosce la paura, si è oltre il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana.
Poiché tutti i Buddha
del passato, del presente e del futuro
si affidano interamente alla prajna paramita, conseguono la suprema illuminazione.
Sappi dunque che la prajna paramita è il grande mantra,
il mantra più alto,
il mantra supremo e incomparabile,
capace di placare ogni sofferenza.
Ciò è vero.
Non è falso.
Perciò io recito il mantra della prajna paramita,
Che dice:
Gate, gate, paragate, parasamgate, bodhi, svaha!
(andate, andate, andate insieme all'altra sponda, completamente sull'altra sponda, benvenuto risveglio!)


Hymn to Brother Sun Medley Praised be You, my Lord, through all your creatures,
through my lord Brother Sun, who brings the day.


Blessed are who endure in peace
for by You shall be crowned.
Praise and bless my Lord,
and give Him thanks
and serve Him with great humility.


Praised be You, my Lord, through all your creatures,
through Sister Moon and the stars, in heaven.


Blessed are who endure in peace
who give pardon for Your love,
Praise and bless my Lord,
and give Him thanks
and serve Him with great humility.


Praised be You, my Lord, through Brother Sun, who brings the day. Praised be You.
Praised be You, my Lord, through Sister Moon, the stars, in heaven. Praised be You.
Praised be You, my Lord, through Brother Wind, cloudy and serene. Praised be You.
Praised be You, my Lord, through Sister Water, precious, chaste. Praised be You.
Praised be You, my Lord, through Brother Fire, who lights the night, playful, robust and strong. Praised be You.
Praised be You, my Lord, through Sister Mother Earth, who sustains us, produces fruits coloured flowers, herbs.
Praise and bless my Lord, and give Him thanks. Praised be You my Lord. Praise and bless my Lord, and give Him thanks.


 


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EL CANT DE LA SIBILLA
UNA SACRA RAPPRESENTAZIONE MEDIEVALE CATALANA

El Llibre Vermell de Montserrat (sec. XIV)
Lectionarium (sec. XIV) - Barcelona Catedral, 110 f. 27
Matutinum in Nativitate Domini

ENSEMBLE SAN FELICE

direzione Federico Bardazzi


strumenti
Federico Bardazzi viella
Michele Bertucci flauto, tammureddu, symphonia
Dimitri Betti organo portativo
Xiao Ran Bu erhu
Marco Di Manno flauti
Dario Landi liuto
Francesco Mariano flauti
Veronica Nosei cialamelli, flauti
Donato Sansone flauti, percussioni, symphonia, gaita
Tommaso Scopsi percussioni
Wan Yi Wu percussioni, viella


voci
Dimitri Betti, Shuyun Huang, Xhianzhuo Mi, Mengyao Sun,
Xiao Jing Xu, Wan Yi Wu, Zhiqiang Zhang
Pueri Cantores della Cattedrale di Sarzana
voci bianche
Elsa Canepa, Maria Chiara Di Benedetto, Eleonora Cantale,
Maria Sofia Cantale, Asia Del Prato, Gaia Forcelli, Emma Giannini,
Eloisa Iori, Michelle La Galante,
Mickaela La Galante, Martino Mei Moretti, Elsa Poletto,
Corinne Fanny Rosignoli, Michele Virgilio, Rachele Zamperini
tenori
Pietro Bernardini, Simone Emili
bassi
Gaetano Canepa, Zeno Canepa, Emmanuele Casula,
Emanuele Menconi

PROGRAMMA
Polorum Regina
Eloisa Iori
Los set Goyts
Maria Matrem Virginem
Stella Splendens
Emma Giannini, Mengyao Sun
Imperayritz de la ciudad joiosa
Maria Chiara Di Benedetto, Xiao Jing Xu
El comte Arnau Llegend de la Catalunya
Rachele Zamperini, Gaetano Canepa
Ad Mortem Festinamus
Laudemus Virginem
Splendens Ceptigera
Ant. Christus natus est nobis cum Ps. 94 Invitatorium (4 g)
Simone Emili
Benedictio, Lectio, Responsorium Verbum caro factum est (8)
Simone Emili


EL CANT DE LA SIBILLA
Chiara Galioto
O Virgo splendens
Cuncti simus concanentes
Eloisa Iori, Rachele Zamperini, Simone Emili

 

note di sala a cura di Federico Bardazzi
Alcuni riferiscono di una profezia della sibilla Eritrea. Questa sibilla Eritrea ha scritto vaticini espliciti intorno a Cristo; anche noi li abbiamo letti, inizialmente in versi latini brutti e sbilenchi, dovuti all'inettitudine di non so quale traduttore, come più tardi abbiamo saputo. In un certo passo l'ordine delle lettere era tale che le iniziali di ogni verso permettevano di leggere l'espressione: "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore".
I versi sono in tutto ventisette, un numero che costituisce il cubo di tre; tre volte tre dà nove e tre volte nove, come elevando il lato di una figura, dà ventisette. Congiungendo poi le iniziali di queste cinque parole greche, che sono: "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore", si avrà: "pesce, un nome che esprime in senso spirituale Cristo, in quanto soltanto Lui può mantenersi vivo, cioè senza peccato, al fondo di questa condizione mortale, come nella profondità delle acque.
Questa sibilla Eritrea o, come alcuni preferiscono, Cumana, in tutto il suo poema, di cui questo è un breve stralcio, non presenta nulla che richiami il culto degli èi falsi e inventati; anzi parla contro di essi e contro i loro seguaci, al punto che sembra compresa nel numero dei cittadini della città di Dio.
Queste sono le testimonianze della sibilla, noi senza nessuna interpolazione, collegandole tra loro l'una di seguito all'altra, ci siamo preoccupati di ricordarne i capoversi, eventualmente gli scrittori vogliano conservarli per il futuro. Alcuni comunque hanno scritto che la sibilla Eritrea non esistette al tempo di Romolo, bensì a quello della guerra di Troia.
S. Agostino: "De Civitate Dei" cap. XXIII, 23: Le profezie delle Sibille
Nel medioevo cantare è una parte integrante del rito, fra preghiere intimistiche, ritmi di danza e arie di corte, originari delle stesse regioni attraversate dalle grandi vie dei pellegrinaggi: dall'Italia alla Catalogna attraverso la Provenza, dalla Turingia alla cattedrale parigina di Nostre Dame di Parigi attraverso la Normandia, e dall'Italia meridionale alla corte di
Castiglia, dove si venera San Domenico di Guzman, protettore dei pellegrini.
Queste tradizioni si mescoleranno nei pellegrinaggi fino a divenire un unico linguaggio.
Tra le mete di pellegrinaggio, il Monastero di Montserrat, arroccato sugli aguzzi profili delle montagne catalane di Barcellona, è il più leggendario.
La sua strenua resistenza alle orde visigote gli ha meritato fin dal medioevo la fama di baluardo della cristianità.
Questo programma tenta di rappresentare un ideale incontro fra pellegrini provenienti da diverse parti che si incontrano per via e per andare, appunto a Montserrat a partecipare alla veglia della notte di Natale. In questo ideale percorso, dal punto di vista musicale siamo partiti dal Llibre Vermell, che fu redatto proprio per assicurare un repertorio adeguato ai fedeli che salivano a Montserrat. Infatti i pellegrini erano soliti alternare a canti devozionali cacce e balli profani, spesso accompagnati da menestrelli e cantastorie.

 

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NIGRA SUM SED FORMOSA
IL CULTO DI MARIA TRA MONASTERO E CORTE

Secundis Vesperis in Festis B.M. Virginis per annum
dall’Ufficio Monastico Gregoriano

Cantigas de Santa Maria del Rey de Castilla y Leon Alfonso X “el sabio” (sec. XIII)

ENSEMBLE SAN FELICE
direzione Federico Bardazzi

 


VOCI
Federico Bardazzi, Roberto Bolelli (5, 15), Bruna Caruso, Raffaella Ceccarelli (1, 14, 16, 18, 20), Marco Di Manno, Lucia Focardi (19), Gloria Moretti (7, 11), Letizia Putignano (13), Elena Sartori, Eleonora Tassinari (3), Fabio Tricomi, Stefania Vitale, Barbara Zanichelli (9)

STRUMENTI
Adele Bardazzi arpa gotica (2, 5, 13, 17, 19)
Federico Bardazzi vielle (2, 5, 15, 17, 19)
Marco Di Manno flauti (2, 5, 9, 10, 15, 17, 19)
Giangiacomo Pinardi gittern (2), setar (17), daf (7, 11)
Elena Sartori organo portativo (3, 5, 15, 19)
Linda Severi bombarda, cialamello (2, 5, 9, 10, 15, 17, 19)
Eleonora Tassinari symphonia (2, 5, 10, 19)
Fabio Tricomi arpa gotica (13), flauto da tamburo (2, 9, 10, 11), gittern (15), tamburello (5), ud (7), viella (17), zarb (15, 17, 19)

CORO I: Bruna Caruso, Elena Sartori, Eleonora Tassinari,
Stefania Vitale, Barbara Zanichelli
CORO II: Raffaella Ceccarelli, Lucia Focardi, Gloria Moretti, Letizia Putignano


Programma

1 - IN PRINCIPIO HORARUM Deus, in adjutorium meum intende Tonus solemnis
Raffaella Ceccarelli. Coro [59”]
2 - CANTIGA 270 (BNCF 56) Todos con alegria cantand Esta é de loor de Santa Maria.
Arpa gotica, cialamello, flauto da tamburo, flauto soprano, gittern, symphonia, viella [1’49”]
3 - CANTIGA 301 (BNCF 82) Macar faz Santa Maria miragres duna natura
Como Santa Maria livrou unu escudeiro que tinjan preso en Carron.
Eleonora Tassinari. Organo portativo. Coro I, Coro II [4’35”]

4 - I ANTIPHONA Dum esset rex in accubitu suo, Psalmus 109 Dixit Dominus III a
Coro I, Coro II [1’40”]
5 - CANTIGA 252 (BNCF 63) Tan gran poder
Esta é de como Santa Maria guardou unus omes que non moressen deiuso dun gran monte de arena que lles caeu desuso.
Roberto Bolelli. Arpa gotica, bombarda, flauto sopranino, gittern, organo portativo, symphonia, tamburello, viella. Coro [2’57”]

6 - II ANTIPHONA Læva ejus sub capite meo, Psalmus 112 Laudate pueri II* - IV a
Coro I, Coro II [1’36”]
7 - CANTIGA 241 (BNCF 52) Parade mentes ora
Esta é como un menyo que era esposado con huna menynna caeu de cima duna muit’ alta pena en fondo, e quebrou per todo o corpo e morreu. E sa madre começò-o de pedir a Santa Maria, e deu-llo viv’ e sano, e ontr’ o moço e sa esposa meteron-ss en orden.
Gloria Moretti. Ud, daf. Coro [13’21”]

8 - III ANTIPHONA Nigra sum sed formosa, Psalmus 121 Laetatus sum III b
Coro I, Coro II [1’42”]
9 - CANTIGA 272 (BNCF 60) Maravillosos miragres
Como Santa Maria fez en San Johan de Leteran en Roma que se mudasse huna sa omagen da una parede da ygreja na outra.
Barbara Zanichelli. Cialamello, daf, flauto soprano, flauto da tamburo
[2’45”]
10 - MUÑEIRA DE LA GALIÇIA
Cialamello, daf, flauto soprano, flauto da tamburo, symphonia [1’38”]
11 - CANTO DE BEIRA BAIXA São João
Gloria Moretti. Daf, flauto da tamburo [4’09”]

12 - IV ANTIPHONA Speciosa facta es, Psalmus 126 Nisi Dominus II * a
Coro I, Coro II [1’39”]
13 - CANTIGA 326 (BNCF 27 bis) A Santa Maria muito ll’ è greu
Como Santa Maria de Tudia prendeu os ladrones que lle furtaron as colmenas.
Letizia Putignano. Due arpe gotiche [6’11”]

14 - CAPITULUM Ab initio et ante saecula
RESPONSORIUM BREVE Ave Maria gratia plena Tonus Solemnis VI
Raffaella Ceccarelli. Coro [2’06”]
15 - CANTIGA 273 (BNCF 39) A Madre de Deus que este do mundo lum’ e espello
Esta é como Santa Maria deu fios a unu ome bono pera coser a savana do seu altar.
Roberto Bolelli. Bombarda, flauto contralto, gittern, organo portativo, viella, zarb. Coro [6’57”]
16 - HYMNUS Ave Maris Stella Tonus in Solemnitatibus I
Raffaella Ceccarelli. Coro [2’25”]
17 - CANTIGA 247 (BNCF 62 bis) Assi como Jhesocristo fez veer o cego nado
Como huna menyna naceu cega, e a cabo de X anos levaron-a Santa Maria de Salas, e deu-lle logo seu lume Santa Maria.
Arpa gotica, cialamello, flauto contralto, setar, due vielle, zarb [3’34”]

18 - VERSICULUM Dignare me, laudare te Tonus Solemnis
Raffaella Ceccarelli. Coro
ANTIPHONA AD MAGNIFICAT Beatam me dicent, MAGNIFICAT VIII G 2 Mediatio solemnis
Raffaella Ceccarelli. Coro I, Coro II [2’12”]
19 - CANTIGA 310 (BNCF 30) Mutto per dev’ a Reynna dos ceos seer loada
De loor de Santa Maria.
Lucia Focardi. Arpa gotica, cialamello, flauto soprano, organo portativo, symphonia, viella, zarb. Coro [3’24”]
20 - IN FINE HORARUM: Supplicatio litaniae "Kyrie eleison", Oratio dominica "Pater noster", Oratio "Concede nos famulos tuos" Tonus solemnis, Benedicamus Domino In Festis B.M.V.
Raffaella Ceccarelli. Coro [2’43”]

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QUEM QUERITIS?
UN DRAMMA LITURGICO NELLA FIRENZE MEDIEVALE

Matutinum in Dominica Resurrectionis

Visitatio Sepulchri

Laudi e Cantari medievali fiorentini

Antifonario Arcivescovile di Firenze (XII sec.)
Laudario fiorentino - Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze BR 18 (XIII sec.)
Nicolò di Mino Cicerchia “Cantari della Passione e Resurrezione” (XIV sec.)

ENSEMBLE SAN FELICE
direzione Federico Bardazzi

regia Eva Mabellini

 

 

ENSEMBLE SAN FELICE
Federico Bardazzi

Roberto Bolelli Cantastorie
Eva Mabellini Maria Maddalena
Letizia Putignano Angelo
Giulia Lemma Seconda Maria
Cristina Ramazzini Terza Maria

SCHOLA
Cristina Bagnoli, Claudia Pozzesi

STRUMENTI
Adele Bardazzi arpa gotica
Federico Bardazzi viella
Marco Di Manno flauto
Martino Noferi cialamello, flauto
Elena Sartori organo portativo
Fabio Tricomi arpa gotica, flauto da tamburo, liuto , salterio , tamburello , viella


Programma

AD MATUTINUM

•1 ANTIPHONA Alleluja, alleluja, alleluja PSALMUS 94 INVITATORIUM Venite,
exultemus Domino VI (3’08’’)

•2 ANTIPHONA Ego sum qui sum PSALMUS 1 Beatus vir II D (2’54’’)

• 3 ANTIPHONA Postulavi Patrem meum, PSALMUS 2 Quare fremuerunt Gentes I g (3’20’’)

• 4 ANTIPHONA Ego dormivi, PSALMUS 3 Domine, quid multiplicati sunt 8 c VERSICULUM Resurrexit Dominus de sepulchro (3’02’’)

• 5 RESPONSORIUM Cum transisset sabbatum IV (3’47’’)

• 6 RESPONSORIUM Angelus Domini descendit de caelo III (5’47’’)

• 7 BENEDICTIO (1’45’’)

• 8 LAUDA Giso Cristo grorioso (2’35’’)
cialamello, flauto, flauto da tamburo, symphonia

• 9 CANTARE Essendo ‘l buon Iesù in un castello (2’58’’)
liuto

• 10 LAUDA Peccatrice nominata Magdalena (3’12’’)
3 arpe gotiche, cialamello, flauto, flauto da tamburo, organo, symphonia, viella

• 11 LAUDA Laudate la surrectione (2’31’’)
3 arpe gotiche

• 12 CANTARE Quel giorno che giv’a la pasqua prima (1’13’’)
Roberto Bolelli, Lucia Focardi, Eva Mabellini

• 13 Dulcis Jesu memoria (0’31’’)
2 cialamelli, tamburello

VISITATIO SEPULCHRI

• 14 RESPONSORIUM Angelus Domini locutus est mulieribus V (2’30’’)

• 15 RESPONSORIUM Angelus Domini locutus est mulieribus I (4’28’’)

• 16 Amor vincit omnia (1’04’’)
3 flauti

• 17 LAUDA Exultando in Jesu Cristo (2’47’’)
arpa gotica, flauto, flauto da tamburo, viella

• 18 CANTARE Vedien le donne dell’angel l’aspetto (4’01’’)
2 flauti, symphonia, tamburello, viella

• 19 LAUDA Lamentomi et sospiro (3’40’’)
Cecilia Cazzato, salterio

• 20 CANTARE Verso l’amato li occhi suo l’amante (5’19’’)
2 vielle

• 21 LAUDA Co la madre del Beato (4’16’’)
arpa gotica, viella

• 22 LAUDA Dall’alta luce fu dato sovente (1’50’’)
organo

• 23 SEQUENTIA Victimae paschali laudes (1’58’’)

• 24 Ortorum Virentium / Virga Jesse / Victimae paschali laudes (1’26’’)
3 arpe gotiche, 2 cialamelli, flauto, flauto da tamburo, organo, viella

• 25 LAUDA Alleluya, alleluya alto re di gloria (2’56’’)
3 arpe gotiche, cialamello, flauto, flauto da tamburo, organo, viella

TOTAL TIME 73’10’’

Programma, trascizioni dal Laudario fiorentino Federico Bardazzi

Trascrizioni dall’Antifonario Arcivescovile di Firenze, consulenza per il canto gregoriano, traduzione dei testi latini Bruna Caruso

Arrangiamento strumentale Fabio Tricomi

Si ringraziano per la preziosa collaborazione

il Prof. Nino Albarosa (Università di Udine), il Dott. Lorenzo Fabbri (Archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore - Firenze), la Dott.ssa Marica Susan Tacconi (Pennsylvania State University)

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Opera Network Firenze
La Fabbrica dell'Attore Teatro Vascello, Roma

Ildegarda
la sibilla renana

di Cristina Borgogni
con Cristina Borgogni
e con Paolo Lorimer

 



ENSEMBLE SAN FELICE
direttore Federico Bardazzi
regia Cristina Borgogni
Laptop Dario Arcidiacono
costumi Duli Caya – Inna Danila
lighting designer Valerio Geroldi

ENSEMBLE SAN FELICE
voci Chiara Galioto, Laura Andreini, Lucia Focardi
Alessandro Carmignani

strumenti
Federico Bardazzi viella
Marco Di Manno flauti
Dimitri Betti organo positivo
Donato Sansone flauti, Symphonia, percussioni
direttore Federico Bardazzi

Ildegarda di Bingen, profetessa, musicista, monaca, scrittrice e scienziata del XII secolo è ancora oggi un personaggio quanto mai attuale, sia per la sua visione olistica dell'uomo, pienamente connesso con Dio e con la natura, sia per i suoi consigli e le sue indicazioni di carattere medico, nutrizionistico e spirituale. La sua è una voce potente, di forza ed equilibrio, che come una scia luminosa giunge fino a noi per aiutarci ad affrontare lo smarrimento di questa nostra vita così stressante. Lo spettacolo vuole diffondere il messaggio di questa donna straordinaria e geniale attraverso un lavoro sulla sua musica, sulle parole da lei create in una lingua sconosciuta, attraverso un viaggio nella sua vita. Lo spettacolo, in un crescendo di emozioni, ci farà entrare in un mondo di forza e di vitalità spirituale. "Viridità", una parola che Ildegarda di Bingen amava molto, e che indica la forza luminosa che c'è in ogni essere vivente e che porta, se bene usata, alla felicità.

Note di regia
Ildegarda de Bingen badessa benedettina del 1100, cosmologa, musicista raffinata, botanica, scienziata, veggente, donna straordinaria, che con equilibrio e forza, riusciva a dialogare sia con papi e imperatori che con gente comune, è entrata nel mio cuore e nella mia mente, anni fa. Ho iniziato una meravigliosa avventura per conoscerla, attraverso le biografie e i tanti libri da lei scritti e sono rimasta affascinata dal suo modo di essere donna, dalla sua forza e la sua fragilità, così meravigliosamente fuse insieme. Ho pensato di scrivere un testo che la facesse conoscere, oltre che come personaggio pubblico, nelle sue delicatezze e paure di donna; penso che la sua anima ci possa parlare e, forse, guidare, oggi, in questo mondo cosi privo di equilibrio. Il nostro spettacolo ricerca la sua carezza, che ci può arrivare, forse, come una piuma portata dal vento.
Cristina Borgogni

 

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Francesco Landini
Maestro di Cappella a San Lorenzo

(Fiesole ca. 1325 - Firenze 1397)


CANTASI COME
laudi e contrafacta nella Firenze del Trecento


con intermezzi strumentali fiorentini (London, British Library, Additional 29987)


ENSEMBLE SAN FELICE
direzione Federico Bardazzi

 


Laura Andreini soprano
Floriano D'Auria alto
Federico Bardazzi viella, campanelli
Marco Di Manno, Cecilia Fernandez flauti
Elena Sartori organo portativo
Fabio Tricomi flauto e tamburo, tamburello, viella, zarb


Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, Codice Mediceo Palatino 87 "Squarcialupi"
Biblioteca Riccardiana di Firenze, Ms 2871
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Ms. Magliabechiano Strozzi XXXVIII.130


trascrizioni dei testi a cura di Alessandra Stefanin
trascrizioni musicali a cura di Federico Bardazzi


registrazione Villa Calloria 21, 22 ottobre 2014
registrazione, editing, mastering Nicola Cavina


produzione artistica Federico Bardazzi
in collaboration with Cantus Posterior
a project supported by European Union

 

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LA MUSICA DELLA COMMEDIA
progetto a cura di Suor Julia Bolton Holloway, Federico Bardazzi, Marco Di Manno

 


consulenza artistica Carla Zanin


ENSEMBLE SAN FELICE
direzione Federico Bardazzi

 


Pueri Cantores della Cattedrale di Santa Maria in Sarzana
maestro del coro Alessandra Montali


videomaker Federica Toci


registrazione
Saverio Lanza Antico Spedale del Bigallo dicembre 2012
Nicola Cavina Villa Calloria, giugno 2015, Saloncino del Teatro della Pergola settembre 2015


editing, mastering Nicola Cavina
produzione artistica Federico Bardazzi, Nicola Cavina

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SAN ZANOBI

CONTENUTI GENERALI

 

 

1. Il significato di una riproposta musicale della Messa Lo spunto per questo studio di ricostruzione di una Messa trecentesca è da rintracciarsi nella convinzione profonda che questo repertorio nasca in simbiosi con la liturgia, materia per eccellenza viva e in movimento che, dopo un percorso millenario originato e avviato dalla sinagoga ebraica, ancora oggi prosegue, infinitamente arricchita, il suo cammino. Ne deriva una trasversalità di gesti, di testi e di suoni che nel rito della Messa si ritrovano a coesistere. Solo la completezza di questo percorso, vissuto integralmente, senza tagli e senza pause, a mio avviso può valorizzare anche il repertorio musicale liturgico, tanto da permetterci di penetrare profondamente nel suo significato e godere della sua particolare forza espressiva sempre tesa a sollecitare, per sua intrinseca natura, le riverberazioni più esistenziali e recondite dell'animo umano. Nel momento in cui si affronta una ricostruzione musicale di brani di un passato tanto remoto sorgono continue insidie: le certezze non sono molte, l'approfondimento dei vari problemi spesso non fa che aumentare la difficoltà di risposta. Per chi scrive, infatti, è possibile offrire e condividere una serie di possibilità e discuterle; a chi esegue resta solo il valore della realizzazione estemporanea, legata a quel determinato luogo e a quello specifico momento. Ciò richiede costantemente scelte spesso difficili riguardo a collocazione, struttura, arrangiamento, interpretazione dei brani: argomenti, questi, che in fase di studio non possono essere partecipati agli ascoltatori. Si tratta di una esplorazione incessante di possibilità: tentativi, compromessi, ipotesi che solo nel momento della realizzazione rivelano la loro, eventuale, efficacia. In una riproposta di esecuzione, inoltre, la via di un'«archeologia musicale» è ben poco praticabile. La realtà è comunque quella del presente, determinata anche da aspetti solo apparentemente banali: l'illuminazione, la temperatura, il diverso ambiente acustico in cui viviamo e gli eventuali rumori esterni, gli atteggiamenti consolidati da parte del pubblico, la diversa capacità uditiva dell'uomo contemporaneo ridotta rispetto al passato… basterebbe questo a sbarrare la strada a una filologia "assolutista", perché mai potremmo avere la possibilità - e la presunzione - di ricostruire l'atmosfera e, soprattutto, la sensibilità nel percepire una composizione propria di una determinata epoca. L'esperienza diretta, ovviamente impossibile in questo caso, resta comunque il "sogno" e rappresenterebbe l'unica risposta a tutti i quesiti. Una strada percorribile è quella di contestualizzare il più possibile tutti gli aspetti che interessano una esecuzione e riportarli alla loro verità intrinseca con la consapevolezza che, comunque, in questa operazione rimarrà sempre un inevitabile filtro. Deve trattarsi non di un inutile tentativo di entrare in una sorta di macchina del tempo per riassistere a qualcosa che è ormai concluso, ma dello sforzo di "restituire" in maniera filologica i capolavori del passato, con l'obiettivo di riviverli attraverso la personalità e la sensibilità attuali presentandoli, con tutti gli ineludibili limiti, alla luce del tempo presente.

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